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Lo Chardonnay in Borgogna: qualità e stili delle principali zone
Lo Chardonnay è un’uva coltivata in quasi tutti i paesi produttori di vino al mondo. Questo è dovuto sicuramente alla facilità con la quale si adatta bene ai vari climi, e opzioni di vinificazione. Riesce a creare vini sempre diversi, che rispecchiano le caratteristiche del posto. Viene definito grande terroir reflector, esprimendosi diversamente a seconda delle condizioni di microclima e suolo, ma è anche molto flessibile in vinificazione, adattandosi alle tradizioni nelle diverse sottoregioni. Lo Chardonnay in Borgogna trova la sua terra natia, dove dà vita ai migliori vini del mondo. Andremo a vedere di seguito come si esprime lo Chardonnay in Borgogna e come cambia anche all’interno della sua stessa regione. Partendo da nord, dove troviamo Chablis, fino a sud, arrivando al Maconnais, analizzeremo qualità e stile delle diversi zone.
Se ti interessa conoscere meglio questo vitigno nel mondo ne abbiamo parlato in questo video “Top 5: le migliori regioni per la produzione di Chardonnay“ ora ci concentreremo solo sullo Chardonnay in Borgogna.
Bourgogne AOC
Vediamo innanzitutto di inquadrare la denominazione regionale: il “semplice” Bourgogne AOC. Tecnicamente le uve possono provenire da qualsiasi vigneto della Borgogna. La possibilità di fare blend tra diversi appezzamenti permette ai produttori di creare vini d’ingresso che sono comunque memorabili per equilibrio e complessità. Spesso si usa fare affinamento parziale in legno donando note ossidative interessanti. I vini hanno acidità molto elevata, ben più alta di un Macon, note più fresche e agrumate e delicata complessità affumicata. Vini che non hanno la profondità o la concentrazione di un village level, e non sono destinati a lunghe evoluzioni in bottiglia, ma rappresentano spesso un ottimo compromesso tra slancio e austerità.
Chablis
Chablis è la zona più a nord della Borgogna, distante diversi chilometri dalla zona centrale della Côte d’Or. Il clima rigido e la particolarità dei suoli calcarei di origine Kimmeridgian, insieme alle pratiche distintive di cantina, hanno creato uno stile a sé di Chardonnay in Borgogna. Solo i Premier e Grand Cru di Chablis utilizzano piece di legno, mentre il resto viene solitamente vinificato ed affinato in acciaio o cemento, a contatto coi lieviti per esaltare le note riduttive di pietra focaia e ostrica. I vini sono slanciati, esili, con note citriche e di mela verde, La loro acidità è alta e pungente, hanno una texture sottile e la tipica nota di yogurt data dalla malolattica.
Côte d’Or
La Côte d’Or è il cuore della Borgogna. In Côte de Beaune si trovano i migliori villages per la produzione di Chardonnay in Borgogna, spesso con prezzi superiori a € 100,00. Se vogliamo scegliere i 3 comuni che più facilmente rappresentano il riferimento mondiale per lo Chardonnay dobbiamo nominare Meursault, Puligny-Montrachet e Chassagne-Montrachet. Le vigne si trovano in collina con altitudine tra i 200 e i 400 metri. Ogni singola vigna determina profonde differenze sul calice finale: la posizione e l’esposizione di ognuna giocano un ruolo cruciale per la maturazione delle uve. I migliori appezzamenti (Premier e Grand Crus) si trovano a metà della collina, dove i suoli drenano maggiormente e l’insolazione è ottimale.
Meursalut
Meursault rappresenta il village con più ettari vitati a Chardonnay. I suoli sono più ricchi di argilla, pH abbastanza acido che determina vini più di struttura. La fermentazione viene condotta in tradizionali piece di legno e il vino rimane con le fecce in batonnage per 8/12 mesi. La pratica arricchisce il vino di peso al palato e dà complessità aromatica con note di brioche. Gli Chardonnay di Meursault hanno un corpo burroso e abbondante, texture molto cremosa e aromi di arancia e vaniglia, mandorle e miele. Alcuni tra i più famosi Premier Crus: Meursault Charmes, Meursault les Perrières, Meursault Genevrières and Meursault Gouttes d’Or. Nessun vigneto a Grand Cru.
Montrachet
Puligny Montrachet, assieme a Chassagne Montrachet, rappresentano per lo Chardonnay la punta di diamante, difficilmente equiparabili e da molti imitato (si vedano le aspirazionali e ottime produzioni da Kumeu, in New Zealand). Questi due villages sono quelli dove si trovano ad esempio i più celebri Grand Crus della Borgogna come Le Montrachet e Bâtard-Montrachet. Le vigne di Puligny si trovano su terreni calcarei molto chiari, ricchi di calcio, poveri e drenanti. L’esposizione è Est o Sud/Est con un’altitudine media di 230-320 metri. Lo Chardonnay qui ha una struttura gessosa, slanciata, un frutto preciso con note eleganti di limone, pesca e gelsomino. Una raffinata complessità di cenere, cera d’api e vaniglia. L’acidità è alta ma rinfrescante grazie alla malolattica e la texture è cremosa dal finale lungo e talcato. Sono vini dall’espressività sottile, molto tesi e vibranti, che hanno bisogno di tempo. I vini di Chassagne sono simili, ma si esprimono con una trama più strutturata e note più terrose, tendono ad essere più rotondi e a mostrare più generosamente il peso di palato.
Maconnais
Nel zona più a Sud della Borgogna c’è Maconnais, una delle cinque principali aree, che si sta affermando sempre più con un suo stile di Chardonnay. Il clima qui ha influenze mediterranee, è più secco e soleggiato rispetto alla Cote D’Or. L’area presenta stili molto diversi se ci si riferisce a Macon AOC (Regional level) o Macon Village (o Villages con nomi propri come Pouilly Fuisse). Nella parte bassa della piramide qualitativa i produttori applicano una vinificazione e affinamento prevalentemente in acciaio. Imbottigliano i vini al più presto: l’obiettivo stilistico è la facilità di beva. Il tipico profilo aromatico va dalla frutta agrumata fino a frutti tropicali come il melone e l’ananas. Salendo fino a Pouilly Fuisse i vini vengono vinificati in legno con forte presenza di fecce fini, mostrando aromi più speziati e nocciolati.
Ora che abbiamo analizzato tutte le diverse zone, non vi resta che stappare una bella bottiglia: a voi la scelta!
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