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Wine Geek
Vino e salute: in che misura il consumo di vino è sano
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito il consumo di alcool dannoso per la salute con conseguenti malattie, morte e aumento degli eventi criminosi. Le linee guida degli stati nazionali prevedono regole di età e dosi giornaliere di assunzione massima raccomandata che però variano da paese a paese. Studi scientifici hanno dimostrato che l’assunzione di un bicchiere di vino rosso al giorno all’interno di una dieta variegata e mediterranea può avere effetti benefici sulla salute. Il fatto che ogni nazione preveda linee guida diverse fa riflettere su quale effettivamente sia il limite di consumo benefico e quando sia nocivo. Proviamo qui a rispondere al quesito se il consumo di vino sia sano e fino a che punto, con riferimento alle differenze di età, genere, eventi straordinari, abitudini di consumo dei consumatori e imposizioni di Legge.
Differenze d’età
L’età rappresenta un discrimine per poter affermare che il consumo di vino sia sano o meno. In alcuni stati viene prevista un’età minima per il consumo di bevande alcoliche. In molti stati tra cui la Spagna è 18 anni, in USA 21, in Cina e Bolivia non esiste un minimo. Le differenze di età minima imposte dallo stato possono essere riferite a fattori culturali e abitudini di consumo. Fino a 25 anni il cervello di un ragazzo è ancora in fase di sviluppo quindi assumere alcol è più pericoloso perché possono aumentare i rischi di dipendenza e di malattie come ischemia. Per i minori di 16 anni, quindi, il consumo di vino deve essere assolutamente vietato perché non è mai sano. In Italia il limite di 18 anni non prevede azioni coercitive in caso di violazione e forse questo risiede nel fatto che il consumo avviene tradizionalmente in concomitanza coi pasti. Il fegato ha infatti più facilità di smaltimento dell’alcol se assunto con i pasti e l’effetto annebbiante è meno evidente. Al contrario, paesi del nord Europa o Inghilterra soffrono di episodi di Binge Drinking. Ragazzi dai 20 ai 30 anni benestanti che si sballano con oltre sette dosi tra vino e superalcolici. Questo problema rappresenta un danno alla salute di questi giovani e un costo alla sanità pubblica della corona di oltre 20 milioni di £ l’anno. Un corpo adulto, invece, è in grado di smaltire insieme a un pasto una quantità di vino che può risultare anche sana. I vini rossi hanno antociani e altre sostanze come il resveratrolo che aiutano il sistema cardio vascolare e la circolazione del sangue. In Francia, infatti, si rilevano meno casi di infarto sulla popolazione adulta maschile rispetto ad altri paesi come la Germania. L’età rappresenta un primo punto per discutere su se e quanto il consumo di vino può essere sano.
Differenze di genere
Il genere è un elemento di discussione per capire se il consumo di vino sia sano e fino a che punto. In UK le dosi massime raccomandate sono 14 a settimana sia per uomini che per donne. In Spagna sono diverse: 34 per i maschi, 21 per le donne. Anche in questo caso la motivazione è in parte legata alle abitudini di consumo, essendo UK più legato ad un consumo lontano dai pasti. La ragione per cui le donne dovrebbero bere di meno è scientifica. Il corpo femminile possiede un numero inferiore di enzimi e ha un metabolismo diverso da quello degli uomini. Fanno quindi più difficoltà e impiegano più tempo a smaltire l’alcool. Per le donne, quindi il “too much” deve arrivare a un quantitativo minore rispetto ai maschi per poter considerare l’effetto del consumo del vino sano. Per le donne incinte il consumo è “too much” anche per dosi che sfiorano lo zero perchè il feto assorbe le sostanze che la madre ingerisce, alcol incluso. In est Europa sono molti i casi di bambini che cercano di essere adottati ma hanno evidenti segni della sindrome alcolico fetale, a causa degli abusi delle madri alcolizzate. I bollini impressi sulle etichette dei vini della maggior parte dei paesi del mondo sono poco convincenti per limitare il consumo di alcool nelle gestanti. Il genere stabilisce livelli di consumo diversi per i quali il “too much” può arrivare anche a zero dosi nel caso delle donne in gravidanza.
Cosa è cambiato con la pandemia
Eventi straordinari impongono una riflessione sulla risposta alla domanda se il consumo di vino è sano e fino a che punto. La pandemia ha cambiato le abitudini dei consumatori. Da aprile 2020 gli acquisti di vino online sono aumentati oltre il 35%, e molti produttori come Champagne Palmer hanno deciso di aprire un proprio e-commerce per il direct to consumer sales. L’aumento del consumo a casa di per sé potrebbe non rappresentare un danno alla salute finché rientra nella normale dieta. La riflessione va fatta in termini di aumento di violenza domestica legati alla privazione della libertà di movimento e alla paura del futuro incerto, enfatizzati dall’effetto inibitorio dell’alcool. In questi casi il “too much” dovrebbe essere più basso rispetto ai consumi in tempi ordinari. Il consumo di alcol determina danni alla salute, propria o altrui a causa dell’aumento dei crimini contro le donne. In USA si registrano aumenti di episodi di violenza domestica soprattutto post lockdown facendo riflettere non solo sul genere delle persone, ma anche sulle conseguenze psicologiche della limitazione della libertà. In Africa, però, il blocco del consumo del vino in lockdown non solo non ha portato benefici in termini di riduzione degli eventi criminosi, ma ha anche inginocchiato l’industria del vino di un’intera nazione. Eventi straordinari come la pandemia devono far riflettere se il consumo del vino sia sano e fino a che punto.
Abitudini di consumo e legislazione
Le abitudini di consumo determinano se e quanto il consumo dell’alcol sia sano. Sebbene la crescente richiesta di una riduzione dei livelli di solforosa abbia spinto la category dei vini naturali in alto come segmento di nicchia hot trend, non sempre vino naturale significa vino sano. Alcuni batteri possono produrre amine biogene che rendono difficoltoso lo smaltimento da parte del fegato, con conseguenze per la salute come nausea, mal di testa e convulsioni. Suavia in Soave ha deciso di ridurre i livelli di solforosa non rinunciando a gestire propriamente la popolazione batterica attraverso lieviti infermentiscibili come Metschinkowa pulcherrima e uso di chitosano, glutatione e tannini. Il consumo di vini dove la popolazione batterica non è adeguatamente gestita impone un limite più basso per essere considerato sano. Anche lo stile del vino influisce sul termine too much. Vini dolci, vini fortificati hanno livelli di alcool e zucchero spesso molto elevati e ciò impone che i quantitativi siano minori per non diventare dannosi per la salute. Il consumo di White Zinfandel è considerato un open gate per i giovani americani perchè ha 9.5%ABV e 20-25 gl RS che lo rendono goloso a un pubblico inesperto ma lo espongono al pericolo dell’eccesso dell’assunzione di zucchero, soprattutto sui diabetici. Il consumo di vino è sano a seconda dello stile del vino e dalle abitudini di consumo.
Il consumo di vino resta sano finché non nuoce al proprio organismo ma anche alla vita e alla salute del prossimo. Per questo esistono limiti diversi sui livelli di alcool nel sangue per le sanzioni sulla guida in stato di ebbrezza. In stati più rigidi come New Zealand il limite è 0.5 gl, oltre il quale il consumo viene arbitrariamente definito too much e un pericolo per se stessi e per gli altri. In Sud Africa le etichette di vino riportano il disclaimer “non bere e camminare in strada, potresti essere ucciso”. Il consumo del vino diventa too much quando lo decide la legge con sanzioni punitive, in certi casi.
Vino e salute: fino a che punto è sano?
Il consumo del vino può essere sano perché contiene sostanze antiossidanti utili per la salute cardiovascolare. I livelli e quindi la definizione di quanto sia il limite massimo dipendono da vari fattori. L’età rappresenta un primo elemento, perché i bambini non devono bere per non rischiare danni al cervello. Il genere è un fattore da considerare perché le donne devono bere meno degli uomini e non devono bere affatto se incinte. Anche le condizioni di vita legate a eventi straordinari impongono una riflessione sui limiti sani del consumo. Inoltre, lo stile del vino e i trend di consumo sono connessi al fatto se e quanto vino possa essere considerato sano da assumere. Anche la legge, infine, decide quale sia il limite massimo con sanzioni per guida in stato di ebbrezza. Definire quindi un quantitativo “too much” è impossibile in maniera generalizzata ma va declinato da situazione a situazione.