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Tecnologia nell’industria del vino

  • Pubblicato da: Stefania Zona
  • Data 12 Luglio 2022
drone in vigna

Negli ultimi anni le battute d’arresto che i produttori di vino hanno dovuto sopportare (inclusi incendi, inondazioni e chiusure per pandemie) rendono l’uso della tecnologia nell’industria del vino necessario per aiutare a riprendersi rapidamente dopo la crisi. La tecnologia nel settore del vino potrebbe persino salvare aziende che altrimenti non ce l’avrebbero fatta. L’impatto positivo della tecnologia nell’industria del vino è innegabile. Partendo dell’e-commerce che guida le vendite di vino off-trade. Secondo Nomisma/Wine monitor l’e-commerce è cresciuto di un +141% nel 2020, l’anno più duro della pandemia, e di un ulteriore +350% nel 2021, confermando il trend di crescita.


Ma la tecnologia nell’industria del vino sta anche cambiando la produzione di vino, rendendo le operazioni quotidiane più snelle, più redditizie e persino più sostenibili. Vale la pena indagare anche sulle possibilità di sostenibilità derivanti dalla riduzione degli sprechi e dall’aumento della produzione.

5 top trend nella tecnologia dell’industria del vino da tenere d’occhio

L’industria del vino è in una fase di cambiamento. Tra solo un decennio è probabile che sarà molto diversa da quella attuale. Una serie di fattori importanti, tra cui l’impatto globale dei cambiamenti climatici, l’emergere di nuove regioni vinicole e l’adozione su larga scala della tecnologia nell’industria del vino da parte di coltivatori, produttori di vino e rivenditori, stanno rendendo sempre più veloce il cambiamento.

Ecco alcune tendenze in rapida ascesa nella viticoltura, nel marketing e nella vendita del vino, dovute al progresso della tecnologia nell’industria del vino.

1. Smart farming

Nella nostra vita quotidiana sono ormai integrati dispositivi intelligenti, assistenti vocali e Internet delle cose (IoT). Questo vale anche nel settore agricolo e di conseguenza in quello vitivinicolo. Esempi di IoT includono l’utilizzo di dispositivi di tracciamento intelligenti per controllare lo stato di salute delle viti o rilevare la presenza di parassiti. L’automazione riguarda anche la gestione delle temperature e dell’idratazione del suolo. Essere collegati direttamente alla vigna grazie al monitoraggio della tecnologia ci permette di essere più informati e quindi più consapevoli di quello che accade in ogni momento anche a distanza. Con unità di irrigazione e termostati collegati, ad esempio, i produttori possono apportare modifiche per salvare i raccolti prima che sia troppo tardi.

Secondo Agrifood.Tech dai dati della ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentati nel corso del convegno “L’Internet of Things alla prova dei fatti: il valore c’è, e si vede!” il settore dell’Agricoltura 4.0 ha mostrato una crescita del 17% per un valore di business pari a 140 milioni di euro nel 2020. Il comparto Agrifood in termini di soluzioni per la Smart Agriculture mostra una tendenza molto positiva. Grazie alla diffusione di sistemi che permettono il monitoraggio e il controllo dei mezzi e delle attrezzature agricole, grazie alla crescente spinta di macchinari connessi e allo sviluppo della robotica applicata all’agricoltura, l’Internet of Things porta un contributo fondamentale in termini di sviluppo digitale del settore primario.

La tecnologia nell’industria del vino però non si ferma ai campi. Una volta prodotto il vino, i produttori possono gestire anche le cantine utilizzate per conservare le bottiglie, monitorando i livelli di temperatura e umidità adeguati. Con un’attenzione in più nelle varie fasi di produzione, il vino può durare molto più a lungo di prima e con le temperature in aumento crescente si possono evitare grossi shock termici.

2. Droni e Robot in vigna

Non solo api e farfalle volano in vigna. I droni sono presenze sempre più frequenti nei vigneti. Dall’alto vigilano e monitorano l’uva, grazie a sensori e telecamere. Possono avere installate anche delle trappole per catturare agenti patogeni una volta rilevati. I droni aiutano anche a svolgere operazioni di gestione del vigneto, riduce l’uso dei trattori e manodopera, arrivando anche nei posti più impervi.

Anche robot 100% elettrici, innovativi e sostenibili, si muovono agili tra i filari del vigneto, pulendo il terreno ed eseguendo lavori sulle piante nel pieno rispetto dell’ambiente. I robot, grazie a mani di forbice, possono arrivare a svolgere operazioni di vendemmia e addirittura di potatura, grazie a dei sensori che rilevano lo stato di salute della pianta andando a selezionare le parti più adatte da potare.

L’utilizzo dei droni inoltre potrebbe non fermarsi all’aiuto in vigna, ma come già Amazon sta sperimentando essere utilizzato per le consegne. I venditori devono già fare i conti con materiali di imballaggio costosi, aumento del costo della benzine e scarsità di personale nel trasporto. Nelle aree in cui i droni sono accettati e normalizzati, la prospettiva di consegnare una bottiglia di vino con dei droni non è così inverosimile. In effetti, potrebbe essere più economico e più sicuro che guidare attraverso la città nel traffico dell’ora di punta per la consegna, riducendo anche l’impatto ambientale.

3. Nuovi packaging

Vi abbiamo già parlato dei nuovi packaging del vino, come bag in box o vino in lattina. La tecnologia nell’industria del vino però si è spinta oltre. Un altro notevole progresso tecnologico è l’imballaggio commestibile (edible packaging), che può includere materiali di imballaggio a base di alghe, funghi o gusci d’uovo e potrebbe presto estendersi all’imbottigliamento stesso. Questa industria dell’imballaggio commestibile è pronta per una vera crescita, quindi è solo questione di tempo prima che la nostra esperienza nel campo del vino cambi di conseguenza. Siete pronti a dire addio alle classiche bottiglie di vetro da 750 ml?

4. Etichette con realtà aumentata

Per ora le bottiglie di vetro rappresentano ancora il packaging più utilizzato e le aziende stanno escogitando modi innovativi per utilizzare la tecnologia e migliorare l’esperienza di acquisto del vino. Un’idea è quella di sfruttare l’etichetta, creando etichette di vino in realtà aumentata. Il primo esempio di questa tecnologia è stato 19 Crimes. I consumatori utilizzano la fotocamera dello smartphone per inquadrare l’etichetta e questa inizia ad animarsi sullo schermo, iniziando a parlare e a raccontare la sua storia (la storia del criminale raffigurato in etichetta nello specifico).

Questo è solo un esempio, ma immaginate a quanti utilizzi si presta una tecnologia del genere. I giorni di un “sommelier robot” che inizia a raccontarci le caratteristiche della bottiglia potrebbero essere più vicini di quanto pensiamo.

5. Nuove Customer Experience

Come abbiamo visto all’inizio l’e-commerce è diventato uno dei modi preferiti per acquistare vino. Questo ci porta a due riflessioni. Una è quella di ripensare all’enoteche così come le conosciamo oggi, l’altra è di usare l’IA per guidare le persone durante l’acquisto di vino online.

La tipica enoteca al dettaglio non è cambiata molto nel secolo scorso. I vini sono generalmente organizzati per regione o varietà di uva e spetta al consumatore esaminare migliaia di bottiglie, tutte sostanzialmente uguali. La tecnologia può aprire nuove strade alla customer experience trovando nuovi modi di classificazione, fornendo maggiori informazioni anche grazie all’uso di app o device che ci guidano nella scelta.

Se invece ci troviamo da soli davanti al pc per acquistare una bottiglia potrebbe essere utile un sommelier virtuale, una sorta di assistente tipo Alexa. Grazie a delle domande a cui ci chiede di rispondere il sommelier virtuale può stilare il nostro profilo di bevitore orientandoci nella scelta di questo o quell’altro vino.

Tag:Climate change, wine business, wine technology

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Stefania Zona

Sorrentina di nascita, ma napoletana di adozione, inizia il suo percorso nel mondo del vino molto giovane e si diploma sommelier nel 2016. Nel 2017 inizia l'attività di relatore per corsi di avvicinamento al vino presso un'associazione locale, dove si occupa di eventi, tour e degustazioni. Contemporaneamente lavora come Web marketing specialist presso un'importante agenzia di comunicazione napoletana.

Nel 2018 diventa Wine Educator per un'associazione nazionale dove si occupa sia di corsi di degustazione sia di corsi di formazione per sommelier, in aula e poi anche online.

Amplia le sue conoscenze a livello internazionale conseguendo prima il WSET 2 nel 2018 e nel 2020 supera con merito anche il WSET 3. Attualmente è studente per il DipWSET.

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