Nessun prodotto nel carrello.
Winelover
Dom Pérignon e Cristal: storia di due icone della Champagne
Quando si parla di Champagne non si può non pensare alle etichette che hanno reso celebre nel mondo l’iconica regione francese e le sue bollicine. Tra queste le più famose e/o prestigiose non si può non citare Dom Pérignon e Cristal. Questi due colossi hanno alle spalle storiche maison della Champagne come Moët & Chandon e Louis Roederer che li hanno resi popolari. Andiamo ora a vedere la storia di questi due celebri Champagne.
Dom Pérignon: l’invenzione dello Champagne
Pierre Pérignon, detto Dom Pérignon, era un monaco francese originario delle Ardenne. Crebbe a stretto contatto con il vino, lavorando nei vigneti del padre e degli zii, poi all’età di circa trent’anni diventò cellérier dell’abbazia di Hautvillers. Un ruolo di grande responsabilità visto che la produzione di vino era l’attività principale dell’abbazia. Pérignon si occupava sia della viticoltura che della lavorazione del vino, oggi si potrebbe dire che era sia agronomo che enologo dell’abbazia.
La leggenda vuole che Dom Pérignon inventò lo champagne proprio grazie a questo incarico. Come ogni grande scoperta si racconta che sia stata una cosa casuale. Il monaco aveva notato che dopo aver imbottigliato delle bottiglie di vino bianco, alcune di queste erano scoppiate nella primavera successiva. Questo era dovuto ad una fermentazione magari non completa (a causa delle ostili temperature invernali che potevano inibire i lieviti) oppure all’aggiunta di miele o zucchero che veniva fatta per rendere il vino dolce. Sta di fatto che i vini diventavano frizzanti e si racconta che dopo averne assaggiato uno egli esclamò “fratelli venite ad assaggiare, sto degustando le stelle!”.
Tralasciando vari miti e leggende, pare che questi, durante un viaggio nell’abbazia di Saint-Hilaire a Limoux, avesse appreso e poi perfezionato questa tecnica. Inoltre sembra che nella stessa Champagne questa tecnica fosse già abbastanza diffusa. Sta di fatto che ancora oggi Pierre Pérignon viene visto come l’inventore del vino.
Dom Pérignon: la nascita della famosa cuvèe
La cuvée de prestige Dom Pérignon nasce nel 1936 ad opera di Robert-Jean de Vogüé presidente della maisòn Moët & Chandon. Monsieur de Vogüé decise di dedicare la nuova cuvèe all’inventore dello Champagne: Pierre Pérignon, anche noto come Dom Pérignon. La famiglia era infatti già legata a questa figura, perché nel 1829 Pierre-Gabriel Chandon, marito di Adélaïde Moët, aveva acquistato l’abbazia di Hautvillers, dove il celebre monaco era stato cellérier e aveva perfezionato i suoi studio sulla rifermentazione in bottiglia. Non a caso, per rimarcare il legame con questa figura, scelse anche una bottiglia che ricordasse quella utilizzata originariamente per i primi champagne.
Molto probabilmente la cuvée de prestige Dom Pérignon nacque per rispondere al successo che in quegli anni stava riscuotendo il “rivale” Cristal (di cui parleremo più avanti). Infatti le prime annate non furono una vera e propria cuvèe originale, ma prese dalle riserve della cantina Moët. Per gli anni a seguire il Dom Pérignon rappresenterà la massima espressione di Moët, la sua cuvée de prestige, come detto, ma negli anni ’90 l’azienda decise di renderlo indipendente, separando prima lo chef de cave e poi registrando un marchio a sé.
Cristal: dalla Russia con furore
Lo Champagne Cristal è una rinomata Cuvée della Maison Louis Roederer. Simbolo del lusso, dell’eleganza e del mito dello Champagne, la sua bottiglia trasparente e l’etichetta oro sono un segno distintivo che l’hanno resa celebre nel mondo. Ma come nasce questa bottiglia così diversa dalle altre?
La cuvée prende vita nel 1876 in seguito ad una richiesta dello Zar Alessandro II, grande appassionato della bolla francese. All’epoca lo Champagne è molto diffuso in Russia e riscuoteva un notevole successo. Un quarto della produzione della maison di Reims pare era destinato alla Russia. Lo Zar chiede quindi alla Maison di creare per lui una cuvée esclusiva. Ma le richieste non finiscono qui. Lo Champagne doveva infatti essere imbottigliato, a differenza di tutti gli altri, in una bottiglia trasparente affinché il contenuto fosse visibile e il fondo doveva essere piatto invece che concavo.
Ma perché queste richieste? Lo Zar Alessandro II temeva di essere vittima di un attentato, si preoccupava che la sua bevanda preferita potesse essere avvelenata oppure che potesse essere nascosto un ordigno nell’incavo sotto la bottiglia. L’azienda per rispondere alle richieste del prestigioso cliente fece fabbricare una nuova bottiglia riservata esclusivamente allo Zar. La bottiglia era interamente di cristallo e con il fondo piatto. Da qui il nome Cristal. Grazie all’esclusivo materiale la bottiglia poteva avere la massima trasparenza, dando sicurezza e tranquillità allo Zar. Purtroppo i suoi timori erano fondati fu assassinato con un attentato alla sua carrozza, ma non per colpa di una bottiglia!
Cristal: la nascita del mito
In seguito alla Rivoluzione russa nel 1917 la Russia smise di essere un mercato per la Maison. La cuvèe continua ad essere prodotta e nel 1924 inizia ad essere venduta in tutto il mondo.
Serviva però trovare un nuovo mercato di riferimento alla celebre Cuvèe. Sotto la guida della vedova Camille Olry-Roederer, molto mondana e abile nelle relazioni pubbliche, il Cristal prende il largo e punta agli Stati Uniti. Nel 1932 Cristal conquista il mercato americano, quello che era il secondo mercato più grande dopo la Russia. Questo champagne si afferma negli anni ‘50 a livello globale, diventando un mito e un simbolo della Champagne, sinonimo di lusso e nobiltà.
Oggi, la bottiglia di Cristal non è più di cristallo, bensì di vetro più pesante della classica champagnotta, ma conserva ancora il fondo piatto. Cristal, attualmente, è uno Champagne prodotto con uve per il 60% Pinot Noir e il restante 40% Chardonnay. Le uve sono tutte di proprietà e sono divise in 45 storiche parcelle utilizzate tutte o meno a seconda del millesimo. Attualmente l’azienda è in biodinamico. Le uve fermentano in parte in legno e la maturazione sui lieviti dura poco più di sei anni. Il classico dosaggio è il Brut, con un trend di riduzione del residuo zuccherino da 12 gr/l a 8 gr/l negli ultimi anni.
Il 21 aprile queste due etichette, Dom Pérignon e Cristal, saranno protagoniste di una Masterclass sugli Champagne esclusiva, in cui – in un blind tasting tra diversi Champagne – bisognerà individuarli.