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Enologia
La nanofiltrazione: un’estrazione più efficace per uve come il Pinot Noir
Uno studio ha messo in evidenza le potenzialità di una tecnica non termica, la nanofiltrazione, per migliorare l’estrazione dei polifenoli durante la vinificazione delle uve di Pinot Noir.
L’articolo è stato pubblicato sul sito portoghese Science & Wine e riprende i risultati di uno studio condotto da un gruppo internazionale di ricercatori de:
- Université de Bordeaux, Institut des Sciences de la Vigne et du Vin
- Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Agraria-Sezione di Scienze della Vigna e del Vino
In collaborazione con Bucher-Vaslin
Lo studio
- Il Pinot Noir ha un basso contenuto di antociani rispetto ad altre varietà rosse, quindi la loro estrazione e la successiva stabilità del colore nel vino sono una sfida nel processo di vinificazione, soprattutto in regioni fresche e poco soleggiate.
- Riuscire a estrarre più componenti polifenolici potrebbe contribuire a migliorare la qualità dei vini da Pinot Noir, soprattutto per quelli destinati a un lungo invecchiamento.
- Per raggiungere questo scopo, i ricercatori hanno messo a confronto i risultati ottenuti da due diverse tecniche estrattive: nanofiltrazione e termovinificazione.
- L’estrazione dei polifenoli è stata valutata mediante misurazioni dell’indice di polifenoli totali, dei tannini, degli antociani e dell’intensità del colore.
- Ne è risultato che la concentrazione di tannino era maggiore (fino al doppio) in tutti i vini ottenuti da nanofiltrazione rispetto a quelli frutto di termovinificazione.
- I tannini, va ricordato, legandosi con gli antociani, aiutano ad avere un colore più stabile.
- Allo stesso modo i trattamenti nanofiltrazione hanno determinato un aumento della concentrazione di antociani tra il 20% e il 30%, rispetto ai vini campione ottenuti con trattamento termico.
- Decisamente migliorata è risultata anche l’intensità aromatica dei vini ottenuti da nanofiltrazione, non avendo le temperature elevate usate nella Termovinificazione.
- La nanofiltrazione, infine, si è rivelata una tecnica molto interessante anche da un punto di vista del risparmio energetico. Il consumo associato alla termovinificazione, infatti, è superiore di oltre 14 volte.