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Prosecco: la risposta alle 3 curiosità più richieste
Il Prosecco non è più solo un vino, ma un vero e proprio fenomeno. Con numeri sempre in crescita, il Prosecco è il vino italiano più esportato nei mercati esteri ed è anche il più imitato!
Il vino Prosecco prende il nome dal comune di Prosecco in provincia di Trieste, Friuli. Il vino della zona è chiamato “prosecco” da almeno 400 anni, ma probabilmente la produzione risale all’epoca romana. I primi prosecchi erano spumanti metodo ancestrale dolci e poco alcolici, simili all’Asti.
Il metodo Charmat, inventato intorno all’inizio del XX secolo, ha permesso ai produttori di prosecco di produrre spumanti più consistenti rispetto a prima. Con l’adozione della tecnologia, la produzione di Prosecco è aumentata e la qualità è migliorata notevolmente.
L’area DOC era significativamente più ampia della classica zona di produzione dei vini e i critici temevano che la qualità ne risentisse. Per questo nascono due DOCG nella zona classica di produzione. Il consumo internazionale di Prosecco è cresciuto rapidamente dall’introduzione del Prosecco DOC, rendendolo una delle più grandi storie di successo nel mondo del vino.
- Dove viene prodotto il Prosecco?
- Come viene prodotto il Prosecco?
- Quali sono le caratteristiche del Prosecco?
Dove viene prodotto il Prosecco?
Il Prosecco DOC copre circa 24.000 ettari nelle regioni del Veneto e del Friuli-Venezia-Giulia, al confine con la Slovenia. Tra il 2009 e il 2010 nascono rispettivamente la DOC Prosecco e due aree DOCG: Conegliano Valdobbiadene e Asolo. Il Prosecco DOC comprende quasi tutte le province del Veneto (Belluno, Padova, Treviso, Venezia e Vicenza) e del Friuli-Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine).
Nel 2019 il sito “Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” diventano Patrimonio Mondiale dell’UNESCO come paesaggio culturale. L’interazione positiva tra uomo e ambiente ha creato un paesaggio culturale unico.
Il Conegliano Valdobbiadene DOCG
La DOCG Conegliano Valdobbiadene può essere prodotta unicamente nelle colline dell’alta provincia di Treviso tra i 150 e i 350 metri sul livello del mare. La zona di produzione comprende circa 15 comuni tra cui anche Conegliano e Valdobbiadene. Nel comune di Valdobbiadene esiste una piccola area di 107 ettari, ai piedi del monte Cesen, in cui si produce una tipologia “Superiore” di Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG denominata “Cartizze”, considerata la massima espressione di questo vino in termini di qualità. Del resto, le uve vengono coltivate in un microclima unico e impossibile da riprodurre in altre zone, con una continua esposizione solare, una brezza costante, un terreno argilloso e ricco di minerali e forti escursioni termiche.
Nella DOCG Conegliano Valdobbiadene troviamo anche la denominazione “Prosecco Superiore Rive” riferita a 43 rive, che appartengono a 12 comun e 31 fazioni. Le “Rive” sono le pareti delle colline, che nella zona del Prosecco storico, possono essere molto ripide, quasi verticali, richiedendo l’adozione di una viticoltura davvero eroica. La tipologia “Rive” è soggetta a ulteriori restrizioni, infatti, vista la conformazione del territorio, le uve devono essere raccolte rigorosamente a mano e per la loro produzione è obbligatoria l’indicazione del millesimo. Inoltre la resa è di 13 t per ettaro. Il prosecco “Rive” deve essere accompagnato dal nome del comune (o frazione) di produzione, dalla menzione “superiore” e dai riferimenti del millesimo. Ognuna delle “Rive” esprime una diversa peculiarità di suolo, esposizione e microclima.
L’ Asolo DOCG
La DOCG Asolo è una denominazione che comprende una quindicina di comuni nei pressi di Asolo. L’area di produzione si trova nella regione Veneto a nord di Venezia, in Provincia di Treviso, sui comprensori collinari costituiti dal Montello e i Colli Asolani posti ai piedi delle Dolomiti, caratterizzati da un’altitudine che va dai 100 ai 450 metri sul livello del mare. In questo territorio le colline sono più dolci, con minore pendenza e una tipologia di terreno ben drenante.
Come viene prodotto il Prosecco?
Il Prosecco è ottenuto da un blend di uve che devono essere almeno per l’85% Glera, mentre il resto sono varietà locali e internazionali tra cui Verdiso, Bianchetta Trevigiana, Perera, Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Pinot Nero.
Prosecco era il nome del vitigno fino al 2009. Prende il nome di Glera, già suo sinonimo, dopo l’aggiornamento delle denominazioni, lasciando il nome Prosecco esclusivamente al vino.
La maggior parte del Prosecco è prodotta con il metodo Charmat. Chiamato anche metodo in vasca, questo processo di vinificazione prevede una seconda fermentazione in grandi serbatoi chiusi che intrappolano l’anidride carbonica, un sottoprodotto del processo di fermentazione, nel vino. Il vino viene quindi filtrato e imbottigliato sotto pressione con il livello di dosaggio desiderato per la dolcezza. La fermentazione è generalmente rapida, della durata di circa tre settimane, ma successivamente, la fase post fermentativa varia da 30 o 60 giorni, fino ad arrivare allo Charmat lungo anche della durata di 9 mesi, portando ad una maggiore complessità nel vino. La seconda fermentazione viene poi interrotta a seconda del residuo zuccherino desiderato. (Vuoi conoscere le differenze tra i diversi metodi di produzione degli spumanti? Clicca qui)
Altre tipologie di Prosecco
Una nuova tendenza, soprattutto tra i produttori a basso intervento o naturali, è il ritorno al metodo ancestrale. Il metodo ancestrale è più antico di produzione degli spumanti. Questo stile, chiamato col fondo o sui lieviti, è ottenuto imbottigliando il vino ancora in fermentazione, che diventa frizzante in bottiglia. Il sedimento lasciato in bottiglia aggiunge consistenza e sapore di lievito al vino. I vini Col fondo non ricevono dosaggi aggiuntivi, quindi sono assolutamente secchi. Alcuni vini Prosecco DOCG possono eccezionalmente essere prodotti con metodo tradizionale.
Nonostante il Prosecco sia conosciuto prevalentemente nella sua variante con le bollicine, è necessario precisare che esiste in commercio anche in versione Frizzante e Fermo (o Tranquillo).
L’ultima versione messa in commercio è il prosecco rosé. Con l’approvazione della modifica alla DOC il 20 maggio 2020 è oggi possibile produrre uno spumante rosato millesimato a base di Glera e Pinot nero per il 10-15%. Le cantine del Consorzio di tutela del Prosecco Doc hanno prodotto nel 2021 627,5 milioni di bottiglie, con una crescita del 25,4% nel 2020, nonostante la pandemia. La crescita nel 2021, di gran lunga più alta del trend in costante crescita degli ultimi anni, è un risultato ottenuto anche grazie alla variante Rosé, di cui si contano ormai 71,5 milioni di bottiglie.
Quali sono le caratteristiche del Prosecco?
Il Prosecco è un vino dal colore giallo paglierino con riflessi verdolini, fresco e fruttato, con sentori primari di frutta come pesca, pera, melone, mela verde e agrumi. In genere il dosaggio extra dry, che ha 12–17 grammi per litro di zucchero residuo, è stato lo stile più comune. Gli stili brut, con un massimo di 12 grammi di zucchero, stanno rapidamente guadagnando popolarità. In alcune zone, come a Cartizze, dove l’acidità è molto alta si preferisce uno stile dry, lasciando un residuo zuccherino per dare maggiore equilibrio al vino. Lo stile più secco e cremoso è quello col fondo o sui lieviti, che è senza dosaggio. Dal 2019 è possibile produrre anche uno stile extra brut, che riscuote sempre più successo. Il Prosecco DOC e DOCG può̀ essere prodotto e commercializzato esclusivamente in bottiglia di vetro e non in altri contenitori e deve riportare la fascetta con il Contrassegno di Stato applicato sulla chiusura.