Climate Change: lo studio di nuovi portainnesti potrà salvare il Cabernet di Napa?
Il cambiamento climatico non è più negabile e i viticoltori di tutto il mondo devono ormai farci i conti ogni anno. Nella Napa Valley, in particolare, nuovi studi su portainnesti rappresentano una concreta possibilità per il futuro del Cabernet Sauvignon.
Lo studio “Climate Smart Solutions for Cabernet Sauvignon Production” è stato presentato in un articolo sul sito SevenFifty Daily. Nasce da un’idea di Clint Nelson, direttore delle operazioni del vigneto per Beckstoffer Vineyards, e Kaan Kurtural, Ph.D., ricercatore capo presso UC Davis e Oakville Experiment Station.
Lo studio
- Per prima cosa sono stati selezionati 10 diversi cloni di Cabernet Sauvignon e altrettanti portainnesti. Lo scopo è quello di creare circa 100 possibili combinazioni portainnesto-clone.
- I portinnesti della sperimentazione sono stati selezionati in base a obiettivi di sostenibilità e resilienza. Alcuni sono stati appena rilasciati dall’USDA (United States Department of Agriculture) e sono in grado di sopportare molto bene calore e siccità.
- I cloni, invece, provengono da zone del mondo caratterizzate da climi mediterranei, quindi Francia, Argentina, Germania e anche Stati Uniti.
- Nella selezione dei cloni ci si è concentrati soprattutto su varietà che offrissero qualità migliori in termini di profumi, aromi e colore.
- Punto di partenza dello studio è il fatto che la fenologia della vite è influenzata dall’interazione tra clone e radice, che influisce direttamente su fattori come l’allegagione, il vigore della vite, la maturazione, la resa, la qualità dell’uva e la resistenza alle malattie.
- Le viti sono state messe a dimora nel terreno argilloso e ghiaioso delle Red Hills di Lake County. Ci vorranno ora almeno tre anni prima che il team di ricercatori possa iniziare a raccogliere dati utili rispetto alla tolleranza delle piante alla siccità, l’efficienza dell’uso dell’acqua, la resa del raccolto e la qualità complessiva dell’uva.
- Lo studio dovrebbe durare da sei a otto anni e si spera che possa aiutare i ricercatori a identificare le combinazioni migliori.