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Rassegna stampa
In che modo biologico e biodinamico influenzano il Carbon footprint di un vigneto?
Tra moda e reale necessità, la viticoltura bio e biodinamica stanno diventando sempre più centrali nel mondo del vino. E ora ci si comincia a domandare quale impatto possano avere queste pratiche sul Carbon footprint di una cantina.
Se ne è parlato in occasione di un dibattito online ospitato dalla Porto Protocol Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro impegnata a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Decanter.com ne ha parlato in un articolo.
Fattori che influenzano il carbon footprint
- TRATTAMENTI E TRATTORI. Alcuni affermano che per gestire i vigneti in modo biologico è necessario aumentare in modo significativo l’uso di trattori per fare i trattamenti, perché si disperdono più facilmente. Paradossalmente, quindi, la conversione al bio potrebbe avere un impatto negativo sul carbon footprint dell’azienda, dovuta soprattutto a un aumento del consumo di carburante.
- Se si usa un erbicida, al contrario, basta un solo intervento l’anno. Ma anche in questo caso il bilancio resta a favore del bio, perchè non si prende in considerazione il fatto che gli erbicidi o elementi chimici uccidono il suolo, che non sarà più in grado di assorbire anidride carbonica dall’ambiente.
- A conti fatti, quindi, la necessità di aumentare i passaggi con i trattori è ampiamente compensata dall’aumento di materia organica nel vigneto in grado di assorbire anidride carbonica.
- Il Protossido di azoto rilasciato dai fertilizzanti chimici è un altro fattore che va considerato. Questo elemento, infatti, è fino a 294 volte più dannoso dell’anidride carbonica per l’ambiente. Anche in questo caso la viticoltura biodinamica e biologica sono senza dubbio migliori dato che non li prevedono.
- USO DELLE RISORSE. Il corretto utilizzo delle risorse è un altro elemento che viene valutato per il calcolo del carbon footprint di un’azienda. In questo ambito la biodinamica, che è un sistema olistico e autosufficiente, si rivela la scelta migliore.
- IRRIGAZIONE. L’irrigazione delle viti ha un impatto negativo sul carbon footprint del vigneto, a causa dell’energia utilizzata per pompare l’acqua e per il maggior rilascio di protossido di azoto. L’irrigazione, del resto, non è prevista nei sistemi biodinamici, anche se a volte l’irrigazione è davvero necessaria in annate particolarmente siccitose.
- ANIDRIDE CARBONICA E FERMENTAZIONE. La sfida per il futuro potrebbe essere quella di trovare un sistema che eviti la dispersione nell’ambiente dell’Anidride carbonica prodotta durante la fermentazione.